Silvia Avallone a “In ascolto nei Prenestini”: “La letteratura è un valore”
30 Gennaio 2021Con Daniele Mencarelli “Tutto chiede salvezza” alla rassegna web “In ascolto nei Prenestini”
2 Febbraio 2021Quarto appuntamento con la rassegna virtuale di presentazioni organizzata dal Sistema Bibliotecario Prenestino e dalla Comunità Montana Castelli Romani/Monti Prenestini insieme alla Fondazione De Cultura e alla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano. Ospite della rassegna “In ascolto nei Prenestini”, intervistata da Tiziana Mammucari, è stata l’autrice, disegnatrice e giornalista Cinzia Leone. “Ti rubo la vita”, edito da Mondadori, è un volume di seicento pagine che racconta eventi su eventi a partire dalle tre protagoniste di altrettante vicende, Miriam, Giuditta ed Ester. Un autentico giro del mondo tra furti di identità, matrimoni, usanze religiose e la storia sempre presente sullo sfondo. Un romanzo corposo che però vola, grazie anche al finale a sorpresa: “Vi porterò in giro per il Mediterraneo”, ha detto Cinzia Leone, specificando che uno dei campi di interesse è “l’aspetto ambivalente del desiderio, positivo e negativo, per le vite. Io penso di essere una ladra di vite”, ha aggiunto, “e tutti gli scrittori lo sono. È un furto bello”. Fra le tante tematiche attraversate da una narrazione fluente, coinvolgente e pacata, come la voce ipnotica della scrittrice che durante l’intervista ha saputo tenere sempre vivo l’interesse, c’è quello della reazione del pubblico: “in questo libro sono stata molto attenta”, ha svelato Cinzia Leone, “perché sfiorando argomenti legati alla mia famiglia come la Shoah che è nel mio albero genealogico serviva delicatezza. Alcuni miei parenti non ci sono più, altri sono stati costretti a nascondersi come tanti ebrei. Nel libro racconto episodi veri, di fughe di zii e cugini in seconda, nonni… racconto di chi ce l’ha fatta e di chi no. Non è uguale crescere in una famiglia dove sai queste cose, se ne parla molto in questi giorni solo perché siamo a ridosso del giorno della memoria. Ma la memoria dovrebbe essere un compito di vita, per me lo è”. Tra le dedicatarie del romanzo spicca la madre dell’autrice: “ho pensato a lei in questo romanzo, lei è stata protagonista, ho rubato un po’ della sua vita ma credo di averle fatto anche un regalo potente perché lei potesse riconoscersi nel personaggio coraggioso di Giuditta”. Un altro aspetto non di minore importanza riguarda l’empatia che Cinzia Leone è in grado di instaurare, sia con i lettori che con i personaggi: “abbiamo il dovere di conoscere l’altro, lo dico spesso nel libro. Interpretare un altro significa conoscerlo. Sto già scrivendo il prossimo romanzo, ma Miriam Giuditta ed Ester vivono attorno a me”. La diretta, seguita da oltre duemila persone e condivisa sulle pagine facebook di Sistema Bibliotecario Prenestino, Fondazione De Cultura e Mondadori Velletri/Lariano/Genzano ha riscosso un ottimo share proseguito anche nei giorni successivi, dal momento che i video integrali restano disponibili e visibili in ogni minuto. “Ti rubo la vita”, insomma, ha “rubato” (e per fortuna) anche l’attenzione di lettori e curiosi.